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27 febbraio 2013
LE PRIME FIRME AL NOSTRO APPELLO...
Beatrice Benaglia, Davide Raja, Francesco Rossi, Rachele Bertelli, Caterina Santachiara, Andrea Civa, Francesco Saviola, Davide Ferrari, Silvio Perteghella, Francesca Turrina, Giovanna Martelli, Antonella Forattini, Gilberto Quiri, Vanni Marchetti, Francesco Negrini, Ezio Zani, Francesca Lamberti Zanardi, Guardini Alberto, Caleffi Rolando, Benaglia Claudio, Edoardo Maestri, Antonio Benina, Mauro Bartolucci, Martina pellegrino, Lucia Zanichelli, Sabrina Bottardi .Sara Viscusi, Elga Gazzoli, Renzo Gazzoli, Gianni Semeghini, Mara Aldrovandi, Alberto Lui, Alberto Montani, Sara Maretti, Clelia Siss, Luciano Mora,Maria Grazia Gemelli, Davide Teresi, Dimitri Melli, Manuela Benassi, Annibale Agosti, Paola Sassi, Ivo Trevisi, Antonio Giardino, Lucia Dina Sassi, Roberto Caramaschi
gd
pd
Puoi
firme
| inviato da pdgiovanimn il 27/2/2013 alle 0:49 | |
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27 febbraio 2013
BOZZA DI DOCUMENTO WELFARE
Questa e' una bozza di documento dalla quale far partire una discussione in appositi incontri e sul web, aspettiamo i vostri commenti o integrazioni:
La situazione di grave crisi economica ha messo in evidenza il limite culturale del centrodestra italiano nel Governo di Stato e Regione. I progressivi tagli al sociale testimoniano la loro idea di fondo, quella di tagliare lo Stato sociale considerando il welfare come uno spreco di risorse, riflettendo una teoria politica secondo cui è utile ridurre al minimo l'impegno dello Stato, e lasciare più spazio al libero mercato dei servizi, emarginando i cittadini più bisognosi. Noi crediamo invece che uno Stato con un'adeguato sistema di welfare debba lavorare per permettere a tutti di avere la stessa base di partenza. Condanniamo quindi i progressivi tagli al Fondo nazionale per le politiche sociali e i continui tentativi di tagliare fondi alla disabilità e agli insegnanti di sostegno nelle scuole. A fronte di questa situazione il tutto è stato assorbito dai Comuni e dalle associazioni. La scelta politica che hanno fatto molti Comuni è stata quella di investire il proprio denaro per coprire i buchi dello Stato e della Regione. Manca da parte del Governo la visione del Paese in cui vogliamo vivere, dei cittadini che vogliamo essere, delle garanzie alla persona che vogliamo avere. Tutto è lasciato alla intraprendenza dei singoli Enti e la mancanza di fondi porta alla anche mancanza di personale qualificato per far fronte alle emergenze sociali che non solo solo quelle che fanno capo ad indigenza economica. In questo tempo malato molti giovani e molti bambini nelle scuole soffrono di mali psicologici che hanno a che fare col ruolo dell'individuo nella società frenetica e consumista odierna. C'è una sorta di paradosso del welfare in Italia: se si sta meglio si finanzia il welfare, se si sta peggio si taglia lo Stato Sociale! A livello regionale abbiamo proposto un cambio di rotta: chiediamo un contributo per l'affitto e mutui agevolati per tutte le coppie che acquistano la prima casa, non solo per quelle sposate come accade oggi. Nelle politiche di welfare per le famiglie sentiamo forte il bisogno di continuare le esperienze positive fatte anche dalla nostra provincia in materia di conciliazione dei tempi di lavoro, ed in più vogliamo approfondire il tema della condivisione delle responsabilità tra uomo e donna nella gestione della famiglia. Ci è utile prendere ad esempio le buone prassi dei Paesi del Nord Europa, in cui è obbligatorio il congedo parentale per i padri. Altro punto per noi fondamentale è eliminare la norma che permette di firmare le dimissioni in bianco, già cassata dal governo Prodi e ripristinata da Sacconi durante il governo Berlusconi. Questa è la prima bozza di discussione sui punti che vorremmo sviluppare nel nostro percorso dedicato al welfare.
pd
gd
welfare
stato
comuni
sociale
| inviato da pdgiovanimn il 27/2/2013 alle 0:44 | |
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26 gennaio 2013
Firma l'appello P(U)OI e partecipa attivamente!

Ai nostri iscritti e militanti, noi Giovani Democratici di Mantova, alla luce dello scollamento attuale della Politica e della sua classe dirigente dal Paese , abbiamo provato a sintetizzare la nostra proposta di promozione del Partito in un appello che vi chiediamo di sottoscrivere e diffondere. Vogliamo dare un contributo costruttivo in vista delle elezioni che vogliamo vincere. Per una campagna elettorale più moderna e partecipata abbiamo pensato ad un’intervista ai tre candidati al Consiglio regionale che diffonderemo in rete e ad un’iniziativa sul welfare nella quale discuteremo di ‘condivisione delle responsabilità’ e ‘conciliazione dei tempi di lavoro’. A seguire, un percorso su ‘identità’, ‘etica e responsabilità’ che parte dalle più profonde motivazioni che ci spingono a fare Politica al loro concretizzarsi. Vi prego in inviare eventuali adesioni al nostro documento alla mia e-mali bealeo@hotmail.it Potete rimanere aggiornati sulle nostre iniziative anche seguendoci sulla nostra pagina face book e sul nostro blog giovanidemocraticimantova.ilcannocchiale.it

CAMPAGNA DI PARTECIPAZIONE “P(U)OI” Una politica diversa per portare all’interno del PD le istanze di cittadini e militanti La campagna di partecipazione “P(U)OI” nasce con l’obiettivo di portare all’interno del Partito le istanze di tanti cittadini e militanti che faticano a riconoscersi in una classe dirigente che ha in gran parte perso la propria capacità di discutere di idee, di fare sintesi sui temi e di essere all’altezza delle sfide che si vanno affrontando di giorno in giorno. Rifiutiamo l’idea che il dibattito possa essere totalmente appiattito sulla distribuzione di incarichi o sullagestione degli equilibri interni, e vogliamo quindi cercare di elevare la discussione, consapevoli che a noi è consentito di muoverci più liberamente, non avendo sulle spalle il peso della gestione di un Partito così difficile, ma altrettanto consapevoli che è proprio del modus operandi viziato di questi giorni, l’anteporre le esigenze particolari a quelle della collettività. Organizzeremo nei mesi che ci separano dalle elezioni regionali e dalla fase congressuale alcune iniziative nelle quali proveremo ad applicare un modo di procedere diverso da quello usuale; saremo più attenti a coinvolgere chi ci guarda con diffidenza, chi sta fuori dal Partito, perché sentiamo un grande bisogno di allargare la platea di persone alle quali riusciamo a parlare. Molto spesso le idee di tanti di noi sono parse come caratterizzate dall’ingenuità dei nostri anni (nonostante il nostro lavoro e il nostro impegno siano ormai una costante nella vita del Partito) ma forse l’errore è proprio questo, quello di essere convinti che la politica di oggi funzioni esattamente come quella degli anni passati. Non è così! Il momento storico è diverso, le appartenenze passate sono andate attenuandosi e i cittadini si aspettano di avere davanti a loro una classe dirigente consapevole e competente, che sia il meglio di ciò che si può offrire. La rappresentanza territoriale, di genere, di sensibilità e il rinnovamento anagrafico non sono criteri di selezione sufficienti per la classe dirigente di un Partito come il nostro; è forse impopolare dirlo ma non possiamo nasconderci che in questi anni, utilizzando unicamente questi indicatori, abbiamo spesso selezionato dirigenti che non hanno sviluppato una grande qualità di Governo del territorio. Dobbiamo recuperare la dimensione del reale e allinearci col Paese che attende da noi delle risposte, rilanciando il ruolo della Politica come motore positivo della società. Non possiamo pensare che le primarie, che abbiamo celebrato nelle settimane passate, siano la panacea di tutti i mali. Ci consegnano un Partito più vicino a quello reale (forse, ma lontano da quello immaginato alla sua nascita...e all’occhio attento non saranno sfuggite nè l’età media dei nostri elettori nè la loro voglia di rompere gli schemi che li ha portati, in molti casi, a riporre la loro fiducia in un giovane o in una donna senza nemmeno entrare nel merito delle candidature, non rendendo giustizia a percorsi personali spesso di grande pregio. Sarebbe sbagliato cassare l’esperienza primarie con un “erano d’obbligo”, perché la grande partecipazione che abbiamoriscontrato segna un’importante inversione di rotta rispetto all’astensionismo dei mesi passati, ma non possiamo delegare ad altri il nostro ruolo di guida. Dobbiamo perfezionare lo strumento e farne un uso intelligente, pena la perdita del suo significato. Capiamo le dinamiche del Partito e siamo consapevoli delle diversità che lo compongono; ognuno di noi deve potersi sentire a casa propria nel Partito Democratico e quindi libero di contribuire alla formazione di un’offerta di qualità dalla prospettiva che ritiene a sé più vicina; vogliamo però raccogliere attorno ad alcune istanze condivise tutti coloro che , giovani e meno giovani, vogliono contribuire al bene del nostro Partito dall’interno, senza delineare divisioni e distribuire colpe, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. A questo proposito, la prima fase della nostra campagna sarà volta a far conoscere i candidati alle elezioni regionali sotto una luce diversa; utilizzeremo quindi strumenti e modi di rapportarci agli elettori differenti da quelli utilizzati comunemente e proveremo a produrre materiali da diffondere in rete che ci consentano di fornire ai cittadini delle risposte puntuali a questioni “calde” del nostro territorio.
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23 novembre 2012
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Il prossimo 25 novembre si celebrerà la giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. Nell'introduzione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull' eliminazione della violenza contro le donnedel 1993, all'art.1, si descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata». La violenza domestica è la prima causa di morte nel nostro Paese, e qui le vittime sono donne nel 70% dei casi. Secondo l'Istat una italiana su tre subisce molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o tentati stupri. Qualche mese fa l’Onu ha formalmente richiamato l’Italia perché si impegni a risolvere questo problema. Il quadro che infatti possiamo tracciare è desolante. Dalle parole di Rashida Manjoo (Special Rapporteurdelle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne, ex commissario parlamentare della Commissione sulla parità di genere in Sud Africa, docente Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università di Città del Capo) : “ in un un contesto sociale patriarcale, dove la violenza domestica non viene sempre percepita come un crimine», dice, «persiste la percezione che le risposte dello stato non siano appropriate e sufficienti». Deve essere comune l’esigenza di un’inversione di rotta, prima di tutto culturale; dobbiamo rimuovere quegli ostacoli che incidono sull’occupazione femminile, quelli che permettono la disparità retributiva. Necessitiamo di sistema rafforzato di previdenza sociale e di una singola struttura governativa dedicata a trattare esclusivamente la questione della parità e della violenza: un ministero specifico e non una seconda “carica” ! Questi primi passi non ci assicureranno un cambiamento repentino della realtà, ma avremo dato prova di prendere in seria considerazione il problema e soprattutto di aver cominciato a dare allo stesso un nome! Intanto, per quanto è nella nostra possibilità fare, abbiamo deciso di proporre ai nostri iscritti un dossier sul tema, composto da contributi di esperti, un video, alcuni articoli di cronaca ed un volantino da utilizzare nella giornata del 25, perché, come per altri fenomeni, spesso la chiave è “parlarne” e spetta anche a noi ,che sogniamo un futuro diverso, farlo! Giovani Democratici Mantova
Gd
PD
Mantova
violenza
donne
| inviato da pdgiovanimn il 23/11/2012 alle 1:13 | |
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16 novembre 2012
Omofobia e trans fobia: il nostro comunicato stampa
Pdl, Lega e Udc hanno votato contro in Commissione Giustizia alla camera il testo base per una nuova legge contro l’omofobia e la trans fobia, adotatto con i voti di Pd e Idv. Proprio oggi il governo francese approva il testo di legge sui matrimoni gay, la Corte Costituzionale spagnola dà il via libera definitivo alla legge con cui si sono spostate 23mila coppie omosessuali in Spagna, in America si vincono, con ampia maggioranza popolare, ben tre referendum a favore dei matrimoni gay. Sosteniamo la battaglia del Partito Democratico che ripresenterà in Aula il testo. Lì vedremo se, di fronte ai grandi cambiamenti ai quali stiamo assistendo in tutto il mondo occidentale, la destra italiana avrà il coraggio di ripresentarsi come forza oscurantista e omofoba. Nel frattempo continuano a verificarsi aggressioni omofobe e i Giovani Democratici continuano a battersi perché dalle parole si passi a fatti concreti! E' arrivato il momento di usare tutti gli strumenti possibili per isolare e respingere questi episodi intollerabili che stanno rendendo impossibile la vita di tante persone. A quanti altri pestaggi dobbiamo assistere prima che questo Paese faccia un decisivo salto in avanti sul fronte dei diritti civili?
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5 agosto 2012
UNIVERSITA' 4.0: l'assenza di decisione
Abbiamo appreso nei giorni scorsi la decisione
del consiglio di amministrazione della fondazione università di Mantova, della
proroga del contratto del segretario generale; non vogliamo entrare nel merito
della decisione, alla quale, a parer nostro, si sarebbe dovuta dare comunque
maggiore dignità, perché abbiamo già provato che cosa significhi affrontare i
problemi in ritardo, ma riteniamo fondamentale ribadire alcune posizioni. Il
tempo della “transizione”, perché così
sembra essere quello che ci separa dal 31 dicembre, è un tempo che non ci
possiamo permettere; era Maggio quando la questione del polo mantovano aveva
posto fisso sulla prima pagina dei quotidiani locali e, al netto delle
interpretazioni delle parti, unanime era la sensazione che la situazione fosse
sfuggita di mano; in questi mesi quasi nulla è cambiato (se non fosse per la
certezza di aver perso ingegneria!), cosa ci autorizza a prendere tempo oggi
senza formulare proposte sul futuro? Si corre il rischio di arrivare a Gennaio,
tempo del “rinnovamento”,senza idee , senza progetti e senza futuro. L’immagine
dell’ università di Mantova aveva bisogno di rinnovarsi , di dimostrarsi in
discontinuità rispetto ai mesi passati, per essere ancora attrattiva, ma
questo passaggio non è avvenuto. Non cadiamo nella tentazione di ricostruire
sulle fondamenta del passato, perché il nostro progetto sarà fallimentare. Non
sarà credibile una classe dirigente che, dopo averci guidati sino a questo
punto, seguendo un disegno più o meno condivisile, ma a posteriori chiaro,
pretenderà di dettare una linea diversa senza rinnovarsi.
pd
gd
mantova
universita'
| inviato da pdgiovanimn il 5/8/2012 alle 18:2 | |
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3 agosto 2012
DOCUMENTO SUI DIRITTI CIVILI
Inviamo la nostra posizione ai
membri dell’ Assemblea Provinciale e ai segretari di circolo in merito a quanto
avvenuto nella recente Assemblea Nazionale.
Durante L’Assemblea
Nazionale del 14 Luglio il PD ha discusso il tema dei diritti civili. Purtroppo
la presidente Bindi, che pure ha coordinato il comitato che ha elaborato il
testo presentato in Assemblea, ha gestito la questione con una modalità che a
noi è parsa non in linea con lo spirito che ha guidato la fase preparatoria
dell’assemblea, arrivando a non comunicare preventivamente l’Ordine del Giorno
ai delegati e a presentare come “integrazione” il documento elaborato tra gli
altri da Pollastrini e Cuperlo che hanno firmato più di 200 delegati e
dirigenti del Partito tra cui anche i Giovani Democratici. Quest’ultimo
elemento ha fatto scoppiare le polemiche: dopo giorni estenuanti di trattative
infatti si era concordato che entrambi i documenti venissero assunti con pari
dignità e che si trovasse una proposta di legge condivisa da presentare in
Direzione. Avendo fatto saltare il tavolo all’ultimo minuto, la presidente ha
invece messo in votazione solamente il documento del comitato diritti,
impedendo anche di votare i due ODG di Concia e Scalfarotto sui matrimoni gay,
dato che la linea politica era già stata decisa. Per queste motivazioni assieme
ad altri dirigenti del partito la nostra rappresentante in Assemblea Nazionale
ha votato contro.
Quel documento va
sicuramente rivisto perché riconosce diritti alle “formazioni sociali” che non
si sono unite in matrimonio non paragonabili ai diritti e doveri delle
famiglie, senza essere esplicito in merito alla proposta. La questione non
riguarda solamente le coppie omosessuali ma tutte le diverse convivenze diverse
dal matrimonio. Nel documento alternativo si inseriscono altri elementi
essenziali: testamento biologico, ricerca scientifica, diritti delle donne.
Dopo le
dichiarazioni del Segretario Bersani non c’è dubbio che il PD si impegnerà
nella costruzione di una proposta di legge per le unioni civili ma episodi come
questo mettono in difficoltà soprattutto i militanti, perché emerge un partito
diviso e litigioso quando invece con una gestione diversa sarebbe emerso
totalmente l’elemento politico che ci contraddistingue: siamo infatti l’unico
partito che discute dei problemi dei cittadini del nostro Paese.
La posizione a
questo punto della giovanile è emersa in maniera molto chiara durante questi
anni di attività ed in particolare nell’ultimo congresso, in cui entrambe le
tesi congressuali avevano come punto focale il tema dei diritti civili. I
giovani democratici chiedono: una legge che disciplini i diritti e i doveri
delle coppie composte da persone dello stesso sesso, con un istituto giuridico
analogo nelle tutele e negli obblighi agli altri istituti, in linea con la
sentenza numero 138/2010 della Corte Costituzionale e il contrasto di ogni
forma di violenza nei confronti delle persone lgbt attraverso l’estensione
della legge Mancino per i crimini d’odio anche all’orientamento sessuale.
Pochi punti chiari
ma indispensabili se vogliamo riportare uno dei paesi fondatori dell’Unione
europea nell’alveo delle democrazie avanzate.
In linea con quanto
scritto sopra, i Giovani Democratici di Mantova, nelle persone che li
rappresentano all’interno dell’Assemblea Provinciale, hanno votato a favore del
documento presentato da Francesco Negrini, così come modificato in sede di
Assemblea, che lontano dal voler stravolgere la linea costruita nei mesi scorsi
dal Partito, sembra invece meglio inserirsi nella stessa.
Abbiamo ritenuto di
fare questa scelta perché riteniamo che i temi che sono stati oggetto di questa
discussione debbano essere affrontati in direzione nazionale con la dignità che
gli stessi meritano e all’intero di un contesto che si è faticosamente
costruito in questi mesi, ma che non possiamo permetterci di smentire.
Giovani Democratici Mantova
pd
gd
Mantova
diritti civili
| inviato da pdgiovanimn il 3/8/2012 alle 17:51 | |
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6 giugno 2012
UNIVERSITA 3.0: la nostra lettera, il nostro punto di vista
Vogliamo intervenire nel dibattito relativo al rapporto tra la fondazione università di Mantova e l’università di Pavia. Con il recesso, più o meno formale e più o meno voluto, del quale Pavia ha preso atto,e la conseguente perdita della facoltà di ingegneria è indubbio che l’offerta formativa del polo mantovano sia notevolmente ridimensionata. Ora, sapendo che per il prossimo anno almeno ,nessuna università potrà sostituire il vuoto che si è venuto a creare, ci chiediamo : quale futuro possiamo immaginare per il nostro polo universitario? L’attuale offerta formativa corrisponde alle esigenze del nostro territorio? Sono individuabili delle responsabilità nella rottura di questo rapporto? A queste domande è difficile dare un risposta univoca e condivisa, e probabilmente non spetta a noi rispondere, ma sentiamo il dovere di chiedere ai soci fondatori della fondazione di riunirsi per immaginare un nuovo percorso fortemente condiviso, sul quale costruire il futuro dell’università. In questa sede ci limitiamo a presentare alcune osservazioni che speriamo possano guidare il dibattito dei prossimi mesi. Se la fondazione nasce con l’idea di essere fortemente legata al territorio , siamo sicuri che puntare tutto sulla facoltà di architettura ( che tra l’altro a Mantova formalmente non compare ) sia una scelta strategica? Il territorio mantovano è saturo di architetti e attualmente incapace di offrire impiego a queste figure, è evidente quindi che il legame col territorio va scemando; o la fondazione si pone come obiettivo quello di offrire un tipo di insegnamento fortemente caratterizzato , capace di attrarre l’attenzione di studenti di altre province e di rispondere ad esigenze più ampie rispetto a quelle della nostra zona ,rinunciando quindi ad un legame stretto col territorio, o la scelta di architettura diventa difficilmente giustificabile. Questa osservazione non mette in dubbio la qualità dell’insegnamento, ma vuole sottolineare il conflitto tra la vocazione dell’università e le scelte strategiche! Sappiamo che non possiamo parlare propriamente di università ma di fondazione, nella quale ognuno dei soci fondatori nomina i propri membri all’interno del consiglio di amministrazione. Allora, almeno per il futuro, assicuriamoci che gli enti chiedano periodiche relazioni ai membri da loro nominati ; siamo consapevoli che non è un obbligo, ma vi deve essere un dovere almeno morale di correttezza. Correre ai ripari a scelte fatte, pur essendo apprezzabile, come nel caso della determinazione del Presidente Pastacci in questa fase, è difficile, e abbiamo visto, talvolta impossibile. Auspicabile è invece la condivisione dei progetti e delle scelte strategiche tra tutti i soci, al fine di assicurare un futuro chiaro all’università e la credibilità della fondazione stessa. Se riteniamo centrale la presenza di un polo universitario a Mantova, e così pare dalle generose elargizioni dei soci, tra i quali è giusto ricordare, compaiono Provincia e Comune di Mantova, è necessario riempire di contenuti i progetti e fare in modo che questi vengano portati a termine a dovere; diversamente il contributo di questi enti risulterebbe difficilmente sostenibile agli occhi dei contribuenti. Ed infine , se siamo tutti convinti che ci sia la necessità di un percorso nuovo, così come accade in politica, abbiamo bisogno di persone nuove, che meglio rappresentino le nuove istanze, altrimenti non saremo credibili. Giovani Democratici Mantova
PD
Gd
universita
giovani
idee
Mantova
| inviato da pdgiovanimn il 6/6/2012 alle 17:15 | |
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23 maggio 2012
Universita 2.0 : il nostro comunicato stampa
I Giovani Democratici di Mantova sono allineati con il movimento apartitico degli studenti dell’università del polo mantovano. Questa battaglia deve essere una battaglia per la città e senza colori; lontani dal voler mettere il cappello su iniziative e documenti ci proponiamo solo quali intermediari tra il mondo studentesco e quello politico, tentando di offrire al primo i mezzi per dare voce alle proprie idee nei luoghi che ci vedono coinvolti, perché questo è il compito di una giovane classe dirigente. Condividiamo le posizioni espresse in questo periodo dagli studenti e ne apprezziamo i modi . Per la città è fondamentale proseguire il rapporto con l’università di Pavia e riteniamo che debba esserci uno sforzo ulteriore delle parti per giungere ad un epilogo diverso da quello che ci hanno mostrato oggi i giornali. Il problema non sembra essere più quello economico e quindi si deve lavorare in primis sulle relazioni. Recuperare i rapporti con l’università di Pavia permette non solo di ottemperare agli impegni presi in precedenza dalla fondazione, che aveva deliberato di voler puntare sull’università di Pavia fino al 2019, ma soprattutto consente di poter sperare in un futuro per il polo mantovano. Diversamente la fondazione verrebbe meno allo scopo per la quale è stata creata. Siamo altresì consapevoli che , se in questo momento è fondamentale la risoluzione del problema contingente, per il futuro sarà essenziale ripensare dalle fondamenta l’università a Mantova e le modalità con le quali viene gestita.
PD
Gd
universita
giovani
Mantova
futuro
| inviato da pdgiovanimn il 23/5/2012 alle 10:29 | |
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15 maggio 2012
la nostra battaglia contro le mafie e per la legalita anche in provincia
L'impegno di tutti i Giovani Democratici di Mantova ed in particolare di Francesco Rossi, responsabile legalita dei Gd a Mantova, autore del testo e dei consiglieri che hanno portato anche in provincia questa nostra battaglia..
http://atti.provincia.mantova.it/jattipubblicazioni/AttiPubblicazioni?servizio=Allegato&idDocumentale=40931
giustizia
mafia
gd
mantova
pdf
legalita
| inviato da pdgiovanimn il 15/5/2012 alle 17:51 | |
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11 maggio 2012
GIOVANI DEMOCRATICI E L'UNIVERSITA' MANTOVANA: un percorso che continua
1.
Cortile_del_convento.jpg
unimn.it
Come Giovani
Democratici abbiamo sollevato ormai da alcuni mesi, nel dibattito interno al
Partito, la questione dell’università di Mantova.La nostra riflessione è
partita dall’idea che non si potesse definire un polo universitario come
“l’università sotto casa” .Una definizione di questo tipo contrasta con ogni
idea di università aperta, in grado di fornire un corso di studi valido e
attrattivo per la città e per gli studenti delle zone limitrofe. Troppo spesso
invece l’università mantovana è stata
così appellata, anche dalla classe dirigente della nostra città, fornendone nel
complesso, un’immagine che non è quella che vorremmo . Consapevoli delle
difficoltà economiche che minano il corso dei lavori, abbiamo comunque ritenuto
opportuno sederci attorno ad un tavolo con esponenti dei Partiti politici, membri del CdA della
fondazione e professori, al fine di giungere ad un quadro composito della
situazione per poterne immaginare un futuro diverso. Abbiamo riscontrato fin dall’inizio che la
posizione dei professori non sempre
coincideva con quella della gestione dell’università. Rifiutiamo di credere che
i primi “speculino solo sulle cose celesti” mentre i secondi abbiano l’unico
compito di occuparsi dei “segreti di sottoterra” e nella fattispecie della
questione economica. Le due prospettive devono procedere intersecandosi , se
vogliamo che ne esca un’università di qualità; e non vanno dimenticati gli
studenti, coloro che sui banchi stanno costruendo il loro futuro e che forse
anche noi, troppe volte, abbiamo dimenticato di interpellare. Dobbiamo
allargare il tavolo della nostra discussione e noi ci proponiamo di essere il
punto di incontro tra la politica e gli studenti, dei quali accogliamo la
richiesta di incontro, per arrivare alla soluzione del problema contingente e ,
col tempo che sarà necessario, anche ad un’idea condivisa sul futuro del polo
mantovano.
Beatrice Benaglia
segretario giovani dem.
Mantova
lettera
pubblicata il 10 Maggio 2012 sulla Gazzetta di Mantova
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20 marzo 2012
RELAZIONE CONCLUSIVA DEL SEGRETARIO DAVIDE RAJA
RELAZIONE
CONGRESSUALE
GIOVANI
DEMOCRATICI DI MANTOVA
di Davide
Raja
I Giovani Democratici di Mantova oggi diventano
grandi. Oggi e’ un giorno fondamentale
per la crescita della nostra organizzazione. Oggi finisce un triennio ricco e
se ne apre un’altro. Nel 2009 un gruppo di ragazzi mantovani ha cominciato ad incontrarsi per
dar vita ad un luogo di discussione politica aperto. Sentivamo infatti forte la
necessita’ di poter essere utili alle nostre comunita’. Comune era la fiducia
nel nuovo progetto del Partito Demcoratico e nei valori che rappresentava.
Putroppo pero’ durante gli anni questi valori sono sempre piu’ stati affossati
da chi, molto piu’ in alto di noi, prendeva tangenti o rubava i soldi dei
rimborsi elettorali o ancora, magari, questi soldi se li spartiva con chi era
ai vertici di partito. Quelle persone
erano e in alcuni casi sono, ancora oggi ai vertici del partito che
anche noi rappresentiamo. Non voglio fare qualunquismo, ma mi preme dire che
per molti di noi ci sono valori ed ideali sono stati in parte traditi da una
classe dirigente incapace di tramutare in realta’ le aspirazioni nate con il
Pd. A cio’ purtoppo si deve parte della disaffezione dei giovani alla politica.
La politica e’ diventata per molti una cosa sporca, che puzza, che ti etichetta
e che sembra avere come dimensione principale quella dell’interesse personale.
Non e’ questa pero’ la politica che immaginavamo quando abbiamo dato vita ai
Giovani Democratici a Mantova e non e’ questa la politica che abbiamo fatto.
Abbiamo seguito altre logiche e altri obiettivi. Abbiamo interpretato l’agire
politico diversamente. Abbiamo sempre interpretato la passione politica come
servizio per gli altri e non come modo per ottenere favoritismi o scorciatoie.
Abbiamo sempre lavorato affinche’ i valori che guidano le nostre riflessioni
fossero la vera ragione dell’impegno politico. Non abbiamo mai usato la stampa
come luogo principale di discussione perche’ crediamo che vi siano i luoghi
deputati alla dialettica interna. Crediamo che ci debba essere un’etica che
regola le azioni di chi ha ruoli pubblici.
La storia dei giovani democratici di mantova e’
molto conreta. Da subito abbiamo riflettuto su cosa volevamo essere. Non ci
sono stati prestampati su cui innestare la nostra esperienza, ma cio’ che e’
stato creato e’ nato dalla nostra iniziativa e dalla volonta’ di
autodeterminarci. Da subito abbiamo sentito avversione verso le forzature, le
pressioni e i tentativi dirigisti e abbiamo fortemente voluto la nostra
autonomia. Tale autonomia in alcuni casi si e’ pero’ trasformata. Poco infatti
si e’ sentita la figura del partito nel sorreggere e consigliare chi la
politica non era abituato a farla. L’inizio del nostro percorso e’ stato ricco
di soddisfazioni, passione e idealita’, ma sicuramente anche con qualche
errore. Nel proseguio dell’avventura pero’ anche la relazione col partito e’
andata intensificandosi portando alla creazione di numerose iniziative insieme
e di momenti di confronto importanti.
Gli eventi e le iniziative sono state per noi i
momenti in cui poter portare a frutto i ragionamenti sulle tematiche a noi piu’
care. Le manifestazioni, gli incontri, le tavole rotonde, le assemblee sono
state i luoghi dove poter palesare il nostro pensiero e le nostre visioni. La
tutela dell’ambiente e’ stato per noi un cardine. Sempre ci siamo battuti
contro il nucleare e per la difesa del territorio passando per un uso
intelligente delle risorse natuali. La manifestazione antinuclearista di
Viadana e’ stata quindi il risultato naturale di un percorso durato un anno e
mezzo su tutta la provincia. Altro tema a noi caro e’ stata la scuola, con i
tanti volantinaggi, gli incontri con studenti, professori e famiglie per capire
tutti i punti di vista di una scuola che sempre di piu’ fatica ed essere veramente
strumento di uguaglianza reale. La scuola si trova ad un bivio dove da una
parte ci sono nuovi modelli didattici da sperimentare per incrementare la
possibilita’ per ogni studente di crearsi il proprio futuro autonomamente
avendo a disposizione gli strumenti necessari, dall’altra invece ci sono i
tagli ed un disegno perverso di progressiva diminuzione della capacita’ di
scelta consapevole del proprio futuro. Il rischio e’ una societa’ manipolabile.
Ancora di primo piano e’ stata la riflessione sul
precariato e il mondo del lavoro anche qui seguendo il metodo dell’ascolto e
dell’approfondimento. Con la Cgil abbiamo lavorato e discusso sul tema del
precariato come precarizzazione dell’esistenza, come virus a cui trovare un
antidoto, poiche’ c’e una generazione che si sente si’ flessibile, ma non vuole
mettere a repentaglio la sicurezza del vivere per un misero stipendio. La
flessibilita’ se accompagnata da congrue retribuzione puo’ essere strumento di
progresso lavorativo, ma non puo’ piu’ essere il facile escamotage per
abbassare il costo del lavoro per l’impresa crando pero’ l’incertezza sulla
vita del lavoratore. Il lavoro deve poter essere strumento di realizzazione
personale e di creazione di relazioni positive. Noi Giovani Democratici sempre
ci batteremo contro un sistema che non da eque condizioni di protezione per
tutti i lavoratori.
I diriti quindi sono alla base del nostro
immaginare la societa’. Immaginiamo una societa’ aperta in cui le diversita’
siano motivo di arrichimento reciproco. Lo jus soli deve poter essere il nuovo
criterio di cittadinaza. Sappiamo e conosciamo le difficolta’ di relazione che
spesso ci sono tra persone con storie molto diverse e visioni della vita
altrettanto diverse, ma non si puo’ continuare ad alimentare odio e paura.
Servono dialogo e regole. Noi gridiamo con forza che iniziative come il sito
anti immigrati del leghista Borghezio sono da aborrire e da eliminare e’ questo
sentimento di contrapposizione che non permette una quieta convivenza.
I diritti a cui siamo legati sono anche quelli
delle coppie di fatto, etero e omosessuali.
Inconcepibile come nella societa’ di oggi una
coppia che decide di vivere insieme non goda di alcun diritto, ma risulti come
due studenti che semplicemente dormono sotto lo stesso tetto. Sempre ci siamo
battuti contro l’omofobia ed ogni sorta di discriminazione dovuta alle scelte
sessuali sostenendo le assiciazioni che sul territorio sono sensibili a questo
tema.
Infine il tema della legalita’. Qui abbiamo molto
lavorato affinche’ aumentasse la consapevolezza dell’esistenza delle mafie
anche al Nord e specificatamente nelle nostre terre mantovane. Purtoppo la
cronaca ha dimostrato la corretteza delle nostre tesi e la necessita’ di una
piu’ profonda riflessione. D’altra parte la legalita’ si declina anche in un
agire politico trasparente. Questo e’ stato per noi sempre un valore fondante.
La giustizia sociale non puo’ prescindere dalla legalita’.
I Giovani Demcoratici di Mantova non solo hanno
solo parlato di temi che molto speso non erano dibattuti dalla politica ma ne
hanno anche parlato con un lessico nuovo e con diverse modalita’. Flash mob,
facebook, corse podistiche, manifestazioni, feste, musica, cucina, arte sono
diventati strumenti per veicolare i
nostri messaggi.
Anche il nostro lessico ha voluto essere piu’
vicino al mondo che aspiriamo a rappresentare senza fronzoli, senza parole
culto, senza un inutile quanto a volte stucchevole politichese dietro cui si nasconde
una pochezza di pensiero. Noi non abbiamo parlato a vanvera o per il gusto di
farlo.
Il mondo giovanile che ci circonda e’ purtoppo
pero’ in gran parte disilluso. Vuole vedere una politica forte, ricca di
valori, onesta, trasparente e interessata al dinamismo della societa’ e non
chiusa in anfratti a costruirsi un mondo parallelo spesso distante da cio’ che
accade fuori. Questa e’ la ragion d’essere dei giovani democratici. Riuscire ad
intercettare questa delusione e trasformarla in forza propulsiva, in volonta’
di cambiamento, in coraggio di sporcarsi le mani e di scegliere. Troppo spesso
la nostra generazione si lamenta, anche con forza e determinazione nelle piazze
e nei cortei, ma poco si cimenta o si rimbocca le maniche per essere davvero
protagonista di una riconquista valoriale. Bisogna compromettersi e fare sapere
come la pensiamo nei luoghi dove le decisioni vengono prese, influenzandone i
processi e determinando l’agenda politica perche’ solo cosi’ verra’ il nostro
tempo.
Il Partito Democratico ha bisogno della nostra
presenza, delle nostre energia, della nsotra voglia di cambiamento e dello
stimolo che noi possiamo essere. Allo stesso modo anche noi abbiamo bisogno
pero’ del Partito Democratico, per crescere ancora ed essere d’aiuto per far in
modo che i valori legati al riformismo democratico possano indirizzare la guida
della politica italiana.
Fino ad oggi abbiamo creato la nostra identita’ e
la nostra fisionomia, creato feste ed iniziative, intereassato e coinvolto
tanti giovani mantovani e creato circoli Gd...ora serve qualcosa di diverso.
Serve una nuova fase che metta al centro la costruzione di reti come motore di
aggregazione e veicolo per far conoscere le nostre idee. Scuola ed universita’
dovranno essere quindi lo l’obiettivo primario. In questi anni sempre siamo
stati consapevoli che la comunicazione fosse un elemento imprescindibile per
far conoscere la nostra attivita’, ma non sempre abbiamo sfruttato le grandi
potenzialita’ dei nuovi media. Questa nuova fase dovra’ saper conciliare la
riflessione profonda ed accurata ad una maggiore diffusione e pubblicita’ di
cio’ che faremo. Il lavoro che abbiamo fatto e’ stato ricco passione e
soddisfazione, molto abbiamo fatto, ma ancora tanto possiamo dare alla politica
mantovana. I Giovani Democratici diventeranno sempre di piu’ un soggetto in
grado di rappresentare le aspirazioni della nostra generazione da una parte e
dall’altra sempre di piu’ saremo in grado di portare tali aspirazioni con le
relative problematiche nell’agenda pubblica. Auguro alla nuova assemblea
provinciale e al nuovo segretario di
saper interpretare le istanze che la quotidianita’ presentera’ ed allo stesso
tempo di saper pianificare un’azione politica con quelle grandi idealita’ che
ci contraddistinguono e che fanno nascere in noi la passione politica.
Il nostro
tempo e’ adesso....
gd
pd
mantova
congresso
| inviato da pdgiovanimn il 20/3/2012 alle 10:9 | |
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5 marzo 2012
CANDIDATURA BEATRICE BENAGLIA:IL DOCUMENTO
Documento
programmatico Congresso provinciale Giovani Democratici Mantova
Identità:
Dopo
l’ottimo lavoro ,sotto al profilo dei contenuti, che è stato portato avanti in
questi anni, ritengo ora di primaria importanza una riflessione attenta
sull’identità del gruppo stesso, affinchè le attività che fino ad ora hanno
permesso l’amalgamarsi del gruppo e il suo parziale radicamento sul territorio,
possano avere un filo conduttore chiaro.
Vedo
una Giovanile capace di dare in autonomia la propria lettura della realtà
che ci circonda, perché appaltare questo compito a chi ormai ha indossato gli occhiali
dell’esperienza significherebbe fallire nel nostro obiettivo, ma nello stesso
tempo strettamente legata al Partito da un rapporto di collaborazione e
non di concorrenza. Credo che fondamentale sia però concordare sull’idea che il
lavoro della Giovanile debba avere come primi destinatari i ragazzi e debba
rispondere alle esigenze degli stessi e non a quelle dei tatticismi o della
stampa.
Immagino
un gruppo aperto alle realtà che concorrono a formare il panorama delle
possibilità nel mondo dei giovani ,e capace di essere inclusivo perché valido e
credibile interlocutore. Un gruppo di
persone all’avanguardia, che sappia interpretare la realtà armonizzando
esigenze ed aspettative, con modalità e tempi anche diversi da quelli del
Partito ma capace di un risultato di egual pregio. Vorrei che riuscissimo a
porci come produttori e diffusori di cultura col doppio obiettivo del
coinvolgimento di nuovi ragazzi e della formazione della futura classe
dirigente. Penso che la Giovanile debba essere uno “strumento” nel senso più
nobile ed alto del termine e non un punto di arrivo.
Fondamentale
per il raggiungimento dei nostri obiettivi sarà il rapporto con il Partito. Immagino
un rapporto complice, perché quando si lavora ad uno stesso progetto due sono
le possibilità: mettere ai voti il risultato in modo che ne esca un vincitore e
un vinto o condividere le proprie riflessioni, non solo per arricchire l’altro
ma soprattutto per rendere il progetto finale più forte. Si deve ragionare in termini
collaborativi perché ciò che in primis differenzia i due gruppi non sono le
competenze o le tematiche ma il modus operandi, che si deve per definizione
adattare ad un pubblico diverso. Penso che il metodo della “rottura tattica” e
quello della “conta”, eccessivamente premiali in passato, siano un bel castello
di sabbia, ma falliscano, nel lungo termine, nel tenere in considerazione sia
le finalità del gruppo stesso che la valutazione del vero merito.
In
parziale antitesi con il pensiero dominante non credo nella separazione della
Giovanile dal Partito e penso che il ruolo dell’esecutivo lombardo e di quello
nazionale debba essere di coordinamento e non di guida, perché si avrebbe un’
ingiustificata replica del Partito. Ritengo altresì fondamentale per i prossimi anni l’organizzazione di tavoli di lavoro con le altre province
lombarde, perché consentono un virtuoso scambio di esperienze e modalità di
azione, e penso che di questo dovremo farci promotori. Un’attenzione importante
meritano anche le esperienze di scambio culturale all’estero che vengono
periodicamente organizzate dal Partito e che penso possano essere interessanti
oltre che particolarmente formative.
Tematiche:
Condizione
fondamentale per lavorare efficacemente sotto il profilo dei contenuti, è
inserirsi nell’ottica di un lavoro che non può essere centralizzato e uguale
per tutte le realtà, ma deve tenere in considerazione le peculiarità dei
territori che formano la nostra Provincia. Prioritario deve essere quindi
l’obiettivo di creare gruppi che riescano ad operare in autonomia ma sentendosi
in rete. Per una più completa e corretta differenziazione sarà poi
indispensabile sia il potenziamento dei circoli territoriali che un’equa
rappresentanza dei territori sia nella
futura segreteria che all’interno dell’ assemblea provinciale.
Nel
lungo termine ritengo possa essere interessante anche l’organizzazione
periodica di tavoli di confronto tra la Giovanile, i giovani
amministratori e i giovani segretari di circolo, che in questi anni sono sempre
più numerosi.
Insita
nell’essenza stessa di Giovanile c’è l’idea di una collaborazione stretta con i
ragazzi delle scuole superiori e con gli studenti universitari, a
questo proposito è necessario sostenere e promuovere il lavoro del “Corriere
degli studenti” , il gruppo di ragazzi delle scuole superiori che mensilmente
si ritrova per discutere di attualità e stampa un giornalino che poi in
autonomia diffonde nelle scuole. Obiettivo fondamentale per il futuro sarà
anche cercare di entrare nell’università mantovana, non solo per allargare i
nostri orizzonti ma anche per iniziare un dialogo serio e sincero, con enti e
soggetti interessati, a proposito del funzionamento dell’università stessa che
a mio parere presenta elementi di forte criticità che non possono essere
ignorati. Ritengo che si possa iniziare questo percorso seguendo due strade
parallele. La prima deve avere come obiettivo quello di fare un fronte comune
con gli studenti su alcune proposte che permetterebbero di rendere Mantova una
città più simile alle altre città universitarie, sotto al profilo delle
facilitazioni e della mobilità . La seconda deve portarci a conoscere pregi e
difetti del polo mantovano anche partendo dall’analisi delle valutazioni della
didattica, affidate ai singoli studenti, che deve essere effettuata con
scadenze regolari e deve riguardare i singoli insegnamenti.
Altro
tema essenziale deve continuare ad essere quella della legalità, che per
primi abbiamo portato all’attenzione del Partito in tempi non sospetti, e che
oggi si rivela purtroppo di grandissima attualità. Abbiamo l’importantissimo
compito di contribuire, per quanto ci è possibile,a trasmettere l’idea che
fenomeni che una volta sembravano non poterci toccare oggi sono invece
all’ordine del giorno e devono essere denunciati,perché parlarne è il primo
passo per sconfiggerli.
Dobbiamo continuare a mantenere
alta l’attenzione sui temi legati al lavoro ,cercando di conciliare le
esigenze di un panorama sempre più complesso e difficile con quelle di una vita
dignitosa, che permetta alle nuove generazioni di programmare il proprio
futuro, avendo cura di mantenere un rapporto virtuoso con le rappresentanze
sindacali mantovane che da sempre hanno mostrato grande interesse verso i
nostri progetti.
Non dobbiamo poi abbassare la
guardia sugli aspetti correlati ai diritti
e all’integrazione,perche penso che si debba rifiutare l’idea che lo
sviluppo della società si misuri solo in relazione al Pil.La qualità della vita
va letta in relazione a molteplici elementi quali le opportunità e le tutele
che non possono essere legate al censo, al luogo geografico nel quale si nasce
o all’orientamento sessuale.
Siamo già stati promotori di diverse
iniziative specialmente nell’alto mantovano per promuovere un dialogo su queste
questioni e dobbiamo continuare ad esserlo,liberandoci dall’idea che siano
un “compitino” obbligato e passeggero ma
consapevoli che deve diventare una missione da perseguire con costanza ed
impegno.
Non dobbiamo poi dimenticare l’impegno legato
all’ambiente che non deve risolversi in qualche iniziativa volta a
cavalcare il cavallo vincente ma deve tenere in considerazione di volta in
volta e in modo serio il rapporto tra la tutela ambientale e le opportunità.
Particolare
attenzione dovremo iniziare a dedicare
all’aspetto della comunicazione, che lungi dall’essere un elemento
secondario, assume oggi un valore fondamentale in ogni campo. E’ necessario
studiare un metodo comunicativo efficace perché importante è fare ma anche far
sapere, e spesso ci siamo dimostrati deboli e impreparati sotto questo profilo,
non riuscendo a far conoscere iniziative di pregio e posizioni decise su temi
di rilevante importanza. A questo proposito è indispensabile cominciare ad utilizzare
la rete non solo quale vetrina delle nostre iniziative ma come sede di dialogo.
Penso inoltre che sarebbe importante per noi, in quanto giovani, prima che
iscritti ad un partito, promuovere l’utilizzo in tutti gli ambienti, comprese
le scuole, dei “nuovi” metodi di
comunicazione e farci portatori dell’idea che oggi la rete è sicuramente una
delle fonti di informazione più importante per i giovani, quindi capirla ed
utilizzarla ci permette di entrare in contatto diretto con loro.
Da
ultimo dobbiamo porci l’obiettivo di riuscire a gestire uno spazio nostro
all’interno di una o più feste estive del Partito, non solo perché
questo diventi sede di discussione e di sostentamento economico della
Giovanile, ma soprattutto perché i momenti conviviali e di svago svolgono
l’importantissima funzione di riuscire a creare gruppo e di farci conoscere
dagli altri ragazzi per quello che siamo veramente: un gruppo “giovane” e “gassoso”, permeato
dall’entusiasmo trasparente di chi insegue un sogno, di chi pensa che insieme
si possa guardare con un po’più di fiducia al futuro.
“
Ancora un’alba sul mondo:
altra
luce, un giorno
mai
vissuto da nessuno”
(D.M.Turoldo)
Beatrice Benaglia
pd
gd
mantova
congresso
| inviato da pdgiovanimn il 5/3/2012 alle 12:41 | |
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27 febbraio 2012
REGOLAMENTO CONGRESSO GD MANTOVA
REGOLAMENTO CONGRESSUALE GIOVANI
DEMOCRATICI DI MANTOVA
Art. 1 - Il Congresso dei Giovani Democratici di
Mantova è convocato domenica 11 marzo 2012 dalle ore 10 alle 17 presso l’Arci
Virgilio, in Vicolo Ospitale, Mantova.
Art. 2 - La Platea Congressuale
è costituita da tutti gli iscritti ai Giovani Dermocratici di Mantova, under 30
del Partito Democratico territoriale.
Art. 3 – Contestualmente alle votazioni per il
congresso provinciale verrá espletato il diritto di voto anche per il congresso
nazionale dei Giovani Democratici il quale si baserá sulle tesi pubblicate sul
sito www.giovanidemocratici.net dall’esecutivo escente e quella alternativa.
Art. 4 – Il Congresso dei Giovani Democratici di
Mantova sarà basato sulle mozioni presentate dai candidati alla commissione
elettorale entro giovedì 1 Marzo 2012.
Art. 5 - La presentazione di una candidatura e
il relativo documento congressuale deve essere sottoscritto da almeno 3 membri
dell’assemblea dei Giovani Democratici di Mantova o dal 5% degli iscritti.
Art. 6 – Le mozioni e le liste saranno rese
pubbliche tramite il blog dei Giovani Democratici di Mantova (www.giovanidemocraticimantova.ilcannocchiale.it).
Art. 7 – Ogni candidato dovra’ presentare
contestualmente alla propria candidatura anche la lista politica che lo
sostiene la quale dovrá essere composta da 10 persone le quali andranno a
comporre il 50% dell’assemblea provinciale.
Art. 8 – I rappresentanti delle tesi nazionali
costituiranno liste regionali da presentarsi entro giovedì 1 Marzo composte da
10 membri i quali andranno a comporre il restante 50% dell’assemblea
provinciale e saranno delegati all’assemblea regionale.
Art. 9 – I delegati all'Assemblea regionale e i
membri dell’assemblea provinciale vengono attribuiti ai singoli documenti
proporzionalmente ai voti assoluti presi nel congresso provinciale e nazionale.
Art. 10 – La Commissione di Garanzia provinciale uscente
assume il ruolo di Commissione congressuale.
Art. 11 – Il Congresso provinciale si apre con la
votazione della Presidenza e dell’ordine dei lavori.
Art. 12 – Per quanto non espressamente normato dal
presente regolamento si rimanda al regolamento nazionale, allo Statuto
regionale e nazionale dei Giovani Democratici.
pd
congresso
gd
mantova
| inviato da pdgiovanimn il 27/2/2012 alle 12:21 | |
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1 febbraio 2012
LA NOSTRA SENSIBILITA' AMBIETALE
il fiume delicato... 
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